domenica 5 agosto 2012

Marilyn Monroe: icona di bellezza e infelicità

 

Norma Jeane Baker, in arte Marilyn Monroe, si suicidò esattamente 50 anni fa all'età di soli 36 anni nella sua casa di Los Angeles. Inutile nascondere che la sua morte non rappresentò un evento totalmente inaspettato, visto che la grande icona aveva già tentato il suicidio diverse volte e spesso aveva espresso il desiderio di scomparire nel nulla.

Marilyn ha pagato con la vita il pegno del successo, un successo senza pari per cui è ancora oggi ricordata come una delle più grandi di sempre.

Grazie alla sua strepitosa bellezza e alle sue doti come attrice e cantante è riuscita ad arrivare dove voleva, ma purtroppo nella vita è stata sfortunata e non è mai riuscita ad amare e farsi amare come lei aveva sempre desiderato. Marilyn non è mai stata felice, nonostante il sorriso sempre stampato sulle labbra.



In questo video, I nastri segreti di Marilyn, tutto il dolore di questa vita vissuta tra gli eccessi legati al successo, quelli del sesso, delle droghe, dei legami appariscenti ma superficiali, vengono a galla tramite le registrazioni del suo psicoterapeuta Greenson che la seguì per gli ultimi due anni della sua esistenza, tentando inutilmente di salvarla dal circolo di depressione in cui era caduta.

Forse è destino dei più grandi quello di vivere una vita di dolore e sofferenza, incomprensioni e difficoltà, ma, soprattutto, di solitudine.

Ma, nonostante tutto, io la voglio ricordare così oggi, sorridente. Con quel suo bel sorriso con cui ha ammaliato molti e che l'ha resa famosa. Perché Marilyn nel cuore di tutti resterà una grande star, una delle più grandi di sempre, l'icona di un'epoca, con i suoi sbrillucichii e i suoi drammi.


Marilyn Monroe non ha avuto di certo una vita facile, ma nessuno potrai mai dimenticarla.


2 commenti:

  1. Caspita francesca, quanto dolore e per di più in una di quelle esistenze baciate da bellezza, gloria, fortuna.... Torno a Nietzsche e alla sua visione tragica della vita che forse aiuta a capire qualcosa o solo ad accettare qualcosa, anche senza capire
    cri

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  2. Mi è venuto in mente proprio Nietzsche pensando a Marilyn.
    Due estremi così vicini.
    Parafrasando Tolstoj direi che il modo di essere infelici è uguale per tutti.
    Poi, come dici tu, credo si tratti soprattutto di accettare e poco più...

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