lunedì 13 agosto 2012

"Black": l'intensità del sentimento, la forza dei ricordi



Sheets of empty canvas, untouched sheets of clay
Were laid spread out before me as her body once did
All five horizons revolved around her soul
As the earth to the sun
Now the air I tasted and breathed has taken a turn
Ooh, and all I taught her was everything
Ooh, I know she gave me all that she wore
And now my bitter hands chafe beneath the clouds
Of what was everything
Oh, the pictures have all been washed in black, tattooed everything...
I take a walk outside
I'm surrounded by some kids at play
I can feel their laughter, so why do I sear?
Oh, and twisted thoughts that spin round my head
I'm spinning, oh, I'm spinning
How quick the sun can, drop away
And now my bitter hands cradle broken glass
Of what was everything?
All the pictures have all been washed in black, tattooed everything...
All the love gone bad turned my world to black
Tattooed all I see, all that I am, all that I'll be...yeah...
I know someday you'll have a beautiful life, I know you'll be a star
In somebody else's sky, but why
Why, why can't it be, why can't it be mine?

Ci sono emozioni profonde che sconvolgono fino nel fondo di se stessi, che fanno vibrare e sentire il loro peso in modo quasi soffocante, totalizzante, annullando tutto l'intorno.
Gli artisti, i veri artisti, sono capaci di esprimere con chiarezza queste emozioni, con una grande intensità e sentimento.

Questo è il caso di Black dei Pearl Jam, una canzone che arriva dritta al cuore, superando tutte le barriere. Una sonorità incredibile, una potenza e una capacità di trasmissione uniche. Il dolore trapassa dalla voce di Eddie Vedder dritto verso le nostre lacrime e le risveglia.

Black è la canzone che tutti avremmo voluto saper scrivere alla fine di una storia d'amore intensa, travagliata, ricca di sentimento ed energia.

I Pearl Jam sapevano benissimo quanto fosse forte l'emozione sprigionata dalle parole, dai riff, dalla voce potente di Eddie Vedder e per questo hanno deciso di non farne un singolo con un video, per paura di farle perdere la sua purezza, la sua intensità, la trasparenza dei sentimenti trasmessi, il dolore personale che faceva vibrare nell'aria.

Il successo, tanto, è arrivato comunque. Perché anche se i Pearl Jam hanno deciso di non dare in pasto le proprie emozioni al pubblico, le persone in Black hanno ritrovato se stesse, i propri cuori spezzati, il desiderio doloroso della felicità dell'altro, ormai fuori dalla propria vita.

Personalmente Black mi ricorda un momento speciale, fatto di un pianoforte e una voce roca ma penetrante in una piccola sala di musica di una cittadina bavarese, un freddo polare che intaccava le finestre, la luce al neon che illuminava la moquette e le sedie da sala d'aspetto. Quello che so di questo momento è che, con e grazie a Black, i nostri cuori resteranno uniti in un ricordo che ci porteremo dietro per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento