martedì 27 dicembre 2011

E' finito il periodo dell'horror vacui

Oggi ho dato un taglio con l'adolescenza eliminando tutti i miei idoli dall'armadio: Jimi, Kurt, John, Janis, Grace, Anthony, Jim, ... sono tutti passati dal mondo del visibile a quello del cassetto insieme a citazioni di Alfieri, Bob Marley, Baudelaire, disegni in stile manga e immagini contro la guerra. Ho tolto anche i poster dalle porte e chiuso gli incensi in una scatola da scarpe. 
Era un po' che pensavo di cambiare il look della mia camera, ormai sono circa 4 anni che vivo itinerante e tengo questa stanza solo come punto di riferimento per quando torno a casa dai miei. Togliere alcuni cimeli del passato è stato solo l'inizio, ora dovrò pensare a come sostiuirli.
Magari alcuni motivi indiani potrebbero aiutarmi.
L'armadio bianco come il muro alle mie spalle potrà aiutarmi a riflettere. 

lunedì 19 dicembre 2011

Le parole del lavoratore: storia di un magazziniere in nero

 
 
Alessandro, 22 anni, magazziniere in nero

Pensa ogni tanto a cosa vuol dire essere italiano e/o appartenere ad un Paese come l’Italia?
Penso che fino a qualche anno fa avrei detto di essere nel posto più bello del mondo, ma negli ulitmi dieci anni potrei dire che si sta meglio all'inferno. Una volta era degno di orgoglio essere italiani per arte, storia, cultura,... Ora ci etichettano come mafiosi berlusconiani[1]e stupidi: siamo la barzelletta d'Europa e del mondo. Ultimamente penso sia una sfortuna essere italiani.
  
Che cosa ritiene identifichi l’essere italiano, l’appartenere ad un Paese come l’Italia?
Sicuramente l'astuzia, il genio, il fatto di volere arrivare sempre in alto e la voglia di vivere che solo noi abbiamo e questo ci distingue da tutti.    
Ci sono aspetti del nostro Paese che La rendono orgoglioso di appartenervi?
L'arte, la cucina, la storia, i prodotti nostrani e lo sport: nell'insieme molti aspetti mi rendono orgoglioso, eccetto naturalmente la politica, che è ridicola.
Quali aspetti dell’Italia La deludono o La fanno arrabbiare?
Mi deludono la politica, l'istruzione, le forze del ordine, i giornalisti, la tv: sembra di stare in una dittatura senza diritti ma solo doveri, senza diritto di parola, e intanto ci mangiano in testa e non riusciamo nemmeno a tentare di ricostruire il Paese. In particolare credo, però, che il nostro primo grande problema sia il signoraggio bancario, senza quello già vivremmo una realtà diversa: senza debito pubblico e senza tasse. Ancora più indegna è l'ignoranza delle persone che guardano i reality, assasini esaltati come superstar, finti artisti e tutta quella serie di cose indicibili che ci vengono presentare tutti giorni da quel macchinario televisivo che non fa altro che lobotomizzarci sempre più.  

In che modo viene considerato il Suo modo di vedere le cose nel nostro Paese?
Io cerco di sopravivvere e lottare per i miei diritti, ma senza ideali politici, perchè essi sono morti con tutti i diritti di questo Stato. Per questo credo di essere visto come un ribelle un po' estremista, ma quello che predico non è nient'altro che la libertà. Forse sono un accenno di colore in un mare nero.
 

Ha qualche pronostico in mente sul futuro dell’Italia?
Se non agiamo con una rivoluzione subito finiremo peggio di qualsiasi altra dittatura.

Ha qualche consiglio da dare al nostro Paese e/o alle persone che lo compongono?
Dovremmo fare come in Islanda: fermarci tutti e protestare fino a quando non riusciremo a creare una nazione realmente gestita dai cittadini. Un consiglio in particolare lo dò, però, ai politici: farsi un esame di coscienza e mettersi nei panni dei poveri cittadini, niente di più.
 
Direttamente dal blog Thema.